Internet, il nuovo virus è la gelosia paranoica

luglio 4, 2009 at 5:22 PM (1)

Uccidere per gelosia, si è sempre fatto, anche nell’Olimpo.

Gli uomini più delle donne, in verità. Perché le donne sospettano, dubitano e accusano, piangono, ma quelli che ammazzano , come sempre, sono più gli uomini. Di gelosia le donne si ammalano, a volte si uccidono o impazziscono, che poi è un modo per spegnere la luce ( e la mente). Di gelosia gli uomini si armano, si infiammano. Non la nutrono dentro se stessi con la vergogna e il dubbio, con la paura dell’inadeguatezza , come fanno di solito le donne, arrivando persino a rimuovere segni e realtà, e dunque infliggendosi un’altra pena, quella della negazione. E poi la perdita dell’autostima.

No, gli uomini vogliono punire la donna temuta. Punirla per sempre, in modo eclatante, visibile, perché si sentono lesi nella loro dignità. “Provocati” con la “mancanza di rispetto”.

Cosa arriva a provare un uomo che sgozza la moglie in modo bestiale, come fosse un povero animale, indifeso, colpendola alle spalle (stiamo parlando, l’avete capito, dell’assassinio di via Costanzo a Catania)?

Sono “sentimenti” quelli che l’hanno animato, o una furia cieca e brutale di vendetta?

Se la gelosia è catalogabile come un sentimento, anche se al confine fra l’istinto del possesso e quello della cura, questo che insanguina non è un sentimento.

Non si può uccidere una donna perché esercita la sua fantasia al computer, perché si nutre di parole –fossero anche parole d’amore. Non si può uccidere qualcuno perché libera la sua immaginazione con Internet. Specialmente, come in questo caso, pare fosse la sola libertà concessa.

Non è il primo caso del genere. Una nuova forma di gelosia e di guerra si trasmette e esplode con Internet, fra chat e Facebook. Donne, state in guardia. Anche la tecnologia può rivelarsi spazio di potere, strumento di sopraffazione, di controllo. Causa di morte improvvisa.

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